In questo Viaggio Gourmet ho visitato Vicenza e Verona, due cittadine che ho trovato affascinanti
Visitare Vicenza, vuol dire andare sulle tracce della vita e delle opere di Palladio (architetto Vicentino) E’ accogliente, si gira tranquillamente a piedi è molto ospitale e naturalmente si mangia bene.
Mentre Verona non la si può pensare se non per la vicenda d’amore di Romeo e Giulietta che trova la degna conclusione sotto il famoso balcone di Giulietta o per L’Anfiteatro Romano, meglio conosciuto con il nome di “Arena”
Ma siccome io sono qui per mangiare, mangiare ed ancora mangiare..lasciamo da parte la magia di Vicenza e la romantica Verona e concentriamoci sui due Ristoranti dove sono stato e che vi consiglio come validissime tappe gourmet.
RISTORANTE LA PECA VICENZA
Chef: Nicola Portinari
Via: Alberto Giovanelli, 2 Lonigo (VI)
Tel. 0444 830214
Riconoscimenti Guide: 2 stelle Michelin – 2 forchette Gambero Rosso
Spesa media escluso vini: € 130,00
La mia Valutazione:
La Peca.
Nome diverso non poteva essere per questo ristorante che in dialetto vicentino si traduce con “ Traccia, Impronta”..ed in effetti l’impronta c’è, la vivi e ti resta addosso.
Fin dall’ingresso l’ambiente appare molto accogliente e dopo una breve scalinata si apre davanti agli occhi una prima sala, ed una seconda in cui un’esplosione di luce e il rimando sui colli Berici hanno la meglio.
Mi soffermo un attimo nel citare i creativi centro tavola di Cinzia Boggian, non chè cognata dello Chef Nicola e direttrice di sala, arte immancabile sui tavoli della Peca, realizzati con materiali che assolutamente rievocano la cucina o comunque il mondo che le fa da spalla..deliziosi.
La storia della Peca vive in ogni piatto ed in ogni percorso..dalle entrate fino al dolce l’armonia e il gusto si fondono in leggerezza che potrebbe sembrare in contrasto con il numero delle portate ma, credetemi, vale il viaggio fino a Lonigo.
Nessuna sbavatura dal servizio alle portate; degno di nota, l’Orto di Serafino (un peccato per chi non l’avesse mai provato), verdure al servizio della genialità, che in bocca esplodono di gusto e stupiscono per la potenza della loro semplicità intrigante…e che dire dei Cefalopodi in miniatura o dei bigoli integrali? dire sublimi è poco.
La Peca, di nome e di fatto…un impronta che lascia il sorriso e la voglia di poter rivivere tale emozioni…un suggerimento, lasciatevi tentare dal vino dalle etichette locali, una sorpresa che rende fieri del buon lavoro dell’Italia…(vedi ad esempio Follador ottimo Prosecco biodinamico)










RISTORANTE CASA PERBELLINI VERONA
Chef: Giancarlo Perbellini
Tel. 045 878 0860
Riconoscimenti Guide: 2 stelle Michelin – 2 forchette Gambero Rosso
Spesa media escluso vini: € 140,00
La mia valutazione:
Arrivo davanti alla location la mia esclamazione è stata “ cavolo davvero una bella zona ed una bella location”
Già solo questo basta come biglietto da visita..
Una volta varcata la soglia ed essere stato accolto, ho avvertito fin da subito la sensazione di essere per davvero entrato in una casa..con la sua cucina a vista, con gli chef indaffarati non solo a cucinare ma a dialogare con i commensali, con tutto il personale vestito in modo casual, con le sue comode sedie e tavoli spaziosi…mi piace un sacco.
Non ci sono più barriere tra il commensale e lo chef, poiché è possibile ammirare l’arte della preparazione dei piatti.
La saletta è piccola contiene circa 25 coperti, ma è così che la vuole lo chef una piccola graziosa casa piena di amici. Solo in estate sarà possibile ampliare il numero dei commensali grazie al dehors esterno che si affaccia in una delle piazze più storiche e suggestive di Verona che farà da cornice ai tavoli.
E che dire della cucina dello chef…sublime, meravigliosa. Sarà una mia sensazione dovuta al corollario del palcoscenico ma pare abbia messo una marcia in più.
Ho trovato la sua cucina innovativa e spensierata… ho stragoduto qui nella sua casa dove la sua cucina è “provocazione” si cucina con pochi ingredienti sceltissimi e di stagione comprati giornalmente al mercato poiché non hanno celle frigorifere né frezer.
Vi consiglio di assaggiare assolutamente uno dei suoi piatti must, wafer di branzino, oppure il fantastico risotto di spuma di mozzarella e maialino affumicato, o ancora i delicati spaghetti con battuto di gamberi..e non dimentichiamoci del dessert, f a v o l o s i. Una cucina con una sua logica e coerenza.
Un bravo a tutta la brigata di sala, sempre presente senza mai esitare e sempre disponibile a dire due cazzate, proprio come si conviene in una casa tra amici..
Concludo citando l’ottima piccola cantina che contiene circa 250 etichette che si addice perfettamente alla cucina.